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She Came In...CAPITOLO 12!!

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IMeMine
view post Posted on 18/11/2009, 00:10 by: IMeMine




Eccoci qui,ragazze,il nuovo capitolo di questa fic,spero vi piacerà,non manca molto alla conclusione,poi partirò con una nuova cosa...non so ancora se I Need You oppure una ff che ho in testa ormai da un bel po'...fatemi sapere se vi è piaciuto questo capitolo...è grazie ai vostri commenti che trovo la forza di continuare a dare corpo ai pensieri folli che mi nascono nella testa ^____^ :fk-park-034.gif:


CAPITOLO 12

Il mattino seguente mi sveglio con la testa pesante come piombo,per un attimo mi domando dove sono.
Mi viene in mente di essere rimasta a dormire a casa di Paul.
Sono davvero confusa,l'ho davvero sentito dirmi quelle cose?Oppure è stata la mia mente a farmi uno scherzo?
Non è che posso andare da lui e dirgli
“Scusa Paul,ma per caso ieri mi hai fatto una specie di dichiarazione d'amore? Perchè non sono proprio sicura!”.
Figuriamoci!
Completamente presa da questi dubbi,vado in bagno e mi infilo sotto la doccia,dopo aver aspettato che l'acqua diventi quasi bollente.
Mi sento molto meglio,infilo un soffice accappatoio bianco e vado in cerca del padrone di casa.
Vedrò come si comporta Paul,forse così riuscirò a capire se quello che ho sentito ieri era vero oppure era solo la mia fervida immaginazione,associata alla marijuana e alla stanchezza.
Appena mi trovo in corridoio,sento della musica provenire da dietro una porta,afferro la maniglia e apro la porta.
É una camera grande,col pavimento in legno e un grande pianoforte a coda al centro della stanza,un po' ovunque ci sono altri strumenti musicali,un flauto,un paio di chitarre,il suo famoso basso,un'armonica.
Sopra al pianoforte c'è un registratore a bobina.
Paul è seduto davanti al piano,le spalle leggermente curve,il volto serio,le labbra socchiuse;completamente preso dalla musica che le sue dita stanno facendo nascere.
Sono rapita da questo spettacolo.
Ho gli occhi e ho sempre pensato che fosse un uomo davvero attraente e affascinante,a volte tanto da togliere il respiro,ma vederlo calato nel suo vero elemento...lo fa diventare di una bellezza irreale.
Vorrei avvicinarmi e toccarlo,solo per essere sicura che sia vero,ma allo stesso tempo vederlo così,mi fa male al cuore.
Inarrivabile. Io povera ragazza qualunque,coi piedi piantati a terra e lui,chilometri in alto nel cielo,così lontano da me.
Cosa mi sta succedendo?Forse dopotutto Jess aveva ragione a preoccuparsi,forse non distinguo più ciò che è vero da ciò che non lo è,ho paura di guardare in fondo al mio cuore e fare chiarezza nei miei sentimenti.
Mi scappa un singhiozzo di infelicità,la musica si interrompe e Paul si gira,sorridendomi.
-Buongiorno- mi dice tendendomi le mani,soffoco la voglia che ho di correre da lui e tuffarmi nel suo caldo abbraccio.
Mi costringo ad avvicinarmi con calma,stringergli le mani e sedermi accanto a lui.
Poggio la testa sulla sua spalla e lui riprende a suonare una dolce melodia.
Mi sembra che ogni momento che passiamo insieme,mi allontani sempre più da Edward.
Questo dovrebbe essere un bene,ma in realtà sarebbe passare dalla padella alla brace,un amore improbabile per uno impossibile!
La melodia si interrompe e io mi ritrovo a fissare Paul negli occhi,distolgo lo sguardo,impaurita che possa leggermi dentro.
-Ti va di fare colazione?- mi chiede in tono sommesso.
Annuisco,so che se provassi a parlare la voce mi tremerebbe.
Scendiamo in cucina dove Paul mi prepara la colazione,nel frattempo mi riprendo abbastanza per parlare normalmente...più o meno.
Paul ha il suo solito atteggiamento calmo e rilassato,che di solito mi infonde sicurezza,ma che stamattina non fa che avvalorare la mia tesi che ciò che ho sentito ieri sera era solo un sogno.
É completamente a suo agio,parla e ride come se nulla fosse,nessun tipo di imbarazzo,si comporta come sempre,quindi,concludo,dev'essere stato tutto un sogno.
Non voglio nemmeno analizzare ciò che sto provando in questo momento,ho troppa paura di quello che potrei scoprire,paura di rendermi conto di essere caduta nella mia stessa trappola.
“Stupida!Va bene che siete amici,ma ricordati che lui è PAUL MCCARTNEY!La sua ultima ragazza era la famosa e bellissima Jane Asher!E tu,chi sei?Miss Nullità 1967!”.
Questi pensieri fanno male,ma diciamocelo,è pura e semplice logica,mi aiutano a ricordarmi che NON devo cadere nell'illusione che io e lui abbiamo creato per gli altri.
Dio però,se fa male.
Torno in camera a vestirmi,riesco a calmarmi,a scacciare in un angolino remoto questi sentimenti così pericolosi.
Non voglio che lui si accorga di qualcosa!La sua amicizia è diventata così importante per me,ti prego,fà che non si accorga di ciò che sto provando!
Scendo pronta a tornare a casa.
Paul mi aspetta nell'atrio,alza la testa e i nostri sguardi si incrociano,mi torna alla memoria il giorno che mi ha beccata in casa sua.
Lo stesso pensiero deve aver attraversato la mente di Paul, perché i nostri sorrisi sono uno lo specchio dell'altro.
Continuo a scendere le scale,mentre lui si avvicina,sono ad un paio di scalini da terra,i nostri visi vicini.
-Wow! Riesco a guardarti negli occhi senza avere il torcicollo!- dico per nascondere l'agitazione di averlo tanto vicino.
-Non posso farci nulla se tu sei una piccoletta!- risponde ghignando lui.
Mi prende la mano e sento il cuore fare le capriole,”Smettila!!” mi ordino “Si accorgerà subito che c'è qualcosa che non va!!”.
Tiene la mano col palmo in sù,la mia appoggiata sopra.
-la sera della festa,quando ci siamo presentati ho subito pensato a quanto fosse piccola la tua mano,un minuto prima eri una donna sicura,che riusciva a tenere testa a una stangona ubriaca,l'attimo dopo ti presenti e sembri una scolaretta,continuavi a chiamarmi Mr McCartney,facendomi sentire un vecchio signore- fa una risatina.
-Mi sei subito stata simpatica,sai?Ancor di più alla mostra per Magritte...ma poi torno da un viaggio e ti trovo in casa mia...ero così arrabbiato Lizzie!Sai perché?- mi chiede cercando il mio sguardo,riesco a reggere solo pochi istanti,torno a guardare le nostre mani e scuoto la testa negativamente.
-Perché pensavi che fossi l'ennesima pazza?- rispondo,ancora imbarazzata per l'episodio.
-No,cioè sì,anche. Ma il motivo principale è che durante quei due brevi incontri mi ero trovato bene a parlare con te,non mi succede quasi mai con una ragazza,o si comportano come Sophie,oppure fanno le snob e le sostenute per farmi credere di non essere interessate,quando invece non vogliono altro che andare a letto con un Beatle-.
Fa un lungo sospiro e continua
-Tu invece eri imbarazzata,mantenevi le distanze,non cercavi di impressionarmi,una ragazza che si comporta in modo normale,nessuno si comporta in modo normale con noi. Mai-
-Poi ti trovo sulle scale di casa mia...e mi sono sentito un cretino,ci ero cascato!Mi sono sentito preso in giro e...tradito,non ci conoscevamo nemmeno e mi sono sentito tradito...suona un po' da idioti,vero?-
Mi chiede guardandomi da sotto in sù.
Appoggio la mano delicatamente sulla sua guancia,non posso farne a meno,è il più bel complimento che mi potesse fare.
Mi rendo finalmente conto di quanto io tenga alla sua amicizia,quanto la sua opinione sia diventata importante per me e che se voglio conservarla non dovrò mai fargli capire che forse da parte mia c'è un interesse diverso.
Non voglio che si senta tradito di nuovo,che pensi che io abbia dei secondi fini nei suoi confronti,dopotutto non sono nemmeno certa di ciò che provo,quindi seppellirò tutto in fondo al mio cuore.
Posso farlo.
Devo farlo.
-Non suona da idioti Paul,nemmeno un po',è la cosa più dolce che mi abbiano mai detto,grazie. Lo sai vero,che per me sei davvero importante?Che la tua amicizia è davvero importante?-
Annuisce,un sorriso che aleggia sulle sue labbra.
-Wow che momento commovente!- dico fingendo di tergermi una lacrima.
Lui alza gli occhi al cielo e scuote la testa.
-Hai appena rovinato il momento,lo sai?- mi accusa col sorriso sulle labbra.
-Mi dispiace,Pauline,non sono sensibile come te- gli dico poggiandogli una mano sulla spalla.
-Come mi hai chiamato?!- risponde in tono minaccioso.
-Oh,scusa!Ho sbagliato,volevo dire Paulette!-
-Sei. Morta.- mi dice in tono piatto.
Mi tira sù di peso,per poi farmi cadere col sedere per terra,tenendomi ferme le mani.
-Martha!Vieni qui bella!- chiama con voce allegra.
Subito quell'essere enorme entra nella stanza correndo e scodinzolando,si avvicina e io SO cosa sta per succedere.
Cerco di liberarmi,ma è impossibile,comincio a implorare pietà,ma lui sghignazza maligno.
-Vieni Martha,fai le feste a Lizzie!-
Quel cane è una selvaggia,non obbedisce mai quando Paul le ordina di stare buona,ma in questo caso non se lo fa dire due volte.
Si avvicina a me e comincia a leccarmi la faccia,sbavandomi completamente.
Vorrei gridare,ma come faccio?!Intanto Paul se la ride,quando finalmente pensa che ne abbia avuto abbastanza mi tira sù.
Lo fisso con uno sguardo omicida,lui mi tiene per i polsi,sicuro che risponderò con violenza.
Mi inchino,come se accettassi la sconfitta e faccio un cenno con la testa per indicare il bagno.
-Sono contento che ti sia resa conto che non puoi vincere contro di me- dice lui contento.
Appena mi lascia,però mi tuffo su di lui,saltandogli in braccio e sfregando la mia faccia bagnata di saliva di cane sulla sua guancia.
“Ah!Ah!Ti sta bene!” penso malignamente,mentre corro su per le scale,per lavarmi la faccia,con Paul alle calcagna che mi grida che si vendicherà.
Arrivo appena in tempo in bagno e chiudo a chiave la porta,mentre lui urla dall'altra parte minacce di vario tipo.
-Anch'io ti voglio bene Paulette!- grido di rimando,questo non fa che buttare benzina sul fuoco,
mi lavo la faccia,sfregandomi bene mentre Paul continua a promettermi orribili torture.
Mi guardo nello specchio,ormai sicura della decisione che ho preso.Amici.


oddio che mi dite?Vi prego fatemi sapere cosa ne pensate!! :tuzki-emoticon-010.gif:

Edited by IMeMine - 21/11/2009, 01:07
 
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